Nella Palermo dei nostri giorni, un’insegnante di storia dell’arte in pensione, travolta dai ricordi di gioventù, rivede la propria esistenza al seguito di un filo conduttore d’eccezione: l’opera di Caravaggio. Entra così in gioco il famoso furto della Natività di Michelangelo Merisi, motivo ispiratore per la protagonista di una riflessione più ampia sia sul senso del valore da attribuire a opere d’arte e beni artistici e storici, sia sulla loro tutela mediante un’”autentica assunzione di responsabilità da parte degli abitanti della città”. In un avvicendarsi di sequenze narrative, dialoghi spezzati, cronaca giornalistica, osservazioni meditate sembra che a cinquant’anni dalla scomparsa della celebre tela si dipani, in modo davvero insolito, il mistero legato all’Oratorio palermitano di san Lorenzo.

Ketty Giannilivigni, studiosa della storia del costume e dell’abbigliamento, è interessata al mondo dell’arte e svolge ricerche sulla sociologia della moda. Fa parte della Biblioteca delle donne UDIPalermo ed è tra i fondatori del comitato Rodotà di Palermo per la salvaguardia dei Beni Comuni. Collabora con l’agenzia stampa “presenza” e le testate online “Note Block” e “Mediterraneo di pace”.

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