È nel gesto creativo (intellettuale e materiale) che si trova il senso del fare artistico di Paolo Madonia. L’artista lavora sul pavimento del terrazzo di casa con le tavole di medio denso poste in orizzontale. Il fuoco è l’elemento di cui si serve unitamente all’acquaragia per forgiare il colore – come fosse metallo –, al cartone e al pluriball mediante combustione. Nell’azione combustiva, dunque, Madonia trova la rigenerazione e il riscatto della sua pittura che si fa magmatica e “infuocata”. I piani, astratti e informali, sono carichi di colore e materia che, tuttavia, non di rado svelano una figuratività quasi temuta fatta di ambigue sagome architettoniche, vaghi paesaggi urbani, montani e rurali, profili umani e animali, forme di oggetti. Tale immaginario materico-metamorfico è l’esito dell’abilità interpretativa dell’artista che sfrutta le potenzialità del caso come quando le vernici sotto il cannello della fiamma assumono soluzioni figurali, forme casuali da indagare e manovrare nel breve tempo dell’atto creativo della bruciatura. L’azione combustiva è una prospettiva: fenditure, lacerazioni e screpolature sono intuizioni di spazi possibili come anche finestre aperte sul reale. Alla base del lavoro di Madonia c’è una chiara inclinazione progettuale e riflessiva che non contempla alcuna estemporaneità. Una sperimentazione meditata che si muove per decantazione di memorie, emozioni, allucinazioni e immaginazioni. Un’iconografia paleolitica, come quella della fiamma che illumina le immagini rupestri; mitica come il fuoco frenetico e creativo di Efesto; alchemica per il suo potenziale trasformativo; poetica e demiurgica come l’essenza dell’arte e dei suoi maestri. (Fabiola Di Maggio, Dottorato di Ricerca in Scienze del Patrimonio Culturale, 2020)

Francesco Paolo Madonia

"Americavallo", 1998, tecnica mista e combustione su medio denso, 100x100 cm