Attratto dal contrasto del chiaroscuro, il fotografo Adriano Cascio ricerca angolazioni particolari che creino un forte impatto visivo con l’osservatore, per cui qualcosa di arcano ed enigmatico sembra nascondersi dietro le ombre, mentre, quasi in contrapposizione, nelle parti in luce fa capolino una dimensione più “autentica” del mero dato sensibile. Come nella serie intitolata, per l’appunto, “Chiaroscuro”(2019), dedicata al cimitero di Staglieno, o nei ritratti in cui ombre spesso brusche, apparentemente casuali, comunque preponderanti, invadano il campo visivo suggerendo una nuova scrittura del soggetto fotografico. La macchina, lo strumento freddo e distaccato, si sensibilizza mostrando aspetti della vita, momenti del quotidiano sotto una chiave di lettura alternativa, in un’incessante indagine sul senso delle cose, un racconto per immagini che trasforma “l’ordinario” - scrive l’autore stesso - ” in straordinario”. La sua produzione spazia dalla street fotografia al reportage, sino ad arrivare a esiti più concettuali, in “Atemporalità corporea” (2019/22), in cui il contrasto bianco-nero viene messo al bando dall’uso del colore in una una ricerca più introspettiva sul corpo femminile. Inserito nel 2015 nel ISP – Italian Street Photography e nel Street Hunder, nella lista dei 20 fotografi di strada più influenti nell’anno 2016, partecipa nel 2017 alla 1° edizione della Triennale della Fotografia Italiana – Fondazione Arte Contemporanea”, svoltasi a Venezia a Palazzo Cà Zenobio. (Tatiana Giannilivigni, Staff Museo, Archivio S.A.C.S. 2022)

Sul sito web opere e biografia aggiornata / On the website works and updated biography

Adriano Cascio

"Imperfect Shadows", 2018, fotografia, dimensioni variabili - Courtesy dell’artista