Peculiare del processo creativo di Valerio Carrubba è la soluzione di dipingere lo stesso quadro due volte, in modo tale che la sovrapposizione delle stesse figure comporti un leggero sfasamento di linee e di forme. Tale azione ripetuta trasforma il dipingere in un gesto automatico, con il soggetto scelto che appare enfatizzato e rinnegato allo stesso tempo. Le sue opere si caratterizzano inoltre per l’utilizzo dell’acciaio inox come supporto - che accentua ancor più l’idea della stratificazione insita in ogni lavoro - e per la scelta di titoli palindromi, leggibili da destra a sinistra e viceversa senza alterazione di significato. Soggetti privilegiati di Carrubba sono corpi e volti trasfigurati, “cadaveri viventi” il più delle volte ispirati alle rappresentazioni anatomiche raccolte nei manuali di medicina antichi e moderni. Tale realismo narrativo si sposa con una riflessione sul fare pittorico, con l’accento che sembra spostarsi dal prodotto al processo necessario alla sua realizzazione. (Alessandra Troncone, in "Archivio S.A.C.S. 2008 - Palermo", Regione Siciliana, Dipartimento BB.CC. e I.S., 2011)
RISO - Museo d'Arte moderna e contemporanea di Palermo
https://www.museoartecontemporanea.it/museo_Riso/s-a-c-s/