E’ un lavoro di tipo essenzialmente relazionale quello portato avanti da Gabriella Ciancimino. Con le sue azioni pubbliche, le performance, i workshop, l’artista mette in atto pratiche di scambio dialogico e di contaminazione culturale tra persone spesso appartenenti a contesti eterogenei. Connotata da un taglio socio-antropologico e finalizzata a una riflessione intorno al concetto di identità geografica ed etnica, la sua ricerca si muove in un ambito di studio delle tradizioni popolari e dei contesti locali, con una particolare attenzione per i temi del cibo e del gioco, metafore di una immediata interazione collettiva. Cosi è per "If Iu Fil Homsik, Tink in Dailect!”, progetto iniziato nel 2008 e pensato come azione di salvaguardia culturale in cui l’artista si impegna nell’organizzazione di workshop di cucina siciliana in spazi d’arte; o per “Okkio X Okkio, Sessantaquakkio" (2008), in cui i protagonisti erano invitati a una partita di scarabeo: unica regola l'utilizzo di qualsiasi lingua e slang, in particolare quello proveniente dalla cultura Hip Hop. Lo scarto tra appartenenza e omologazione, segnato da un sentimento nostalgico, viene affrontato con una atteggiamento ludico che punta alla creazione di inusuali dinamiche relazionali, all’interno di contesti creativi, estetici e al contempo conviviali. (Helga Marsala, in "Archivio S.A.C.S. 2009-2011 - Palermo", Regione Siciliana, Dipartimento BB.CC. e I.S., 2011)

Sul sito web opere e biografia aggiornata / On the website works and updated biography

Gabriella Ciancimino

"Liberty Flowers", 2015, tecnica mista su carta, cornice di metallo, plexiglass, 112 cm, 123x10 cm - Courtesy dell'artista e prometeogallery, Milano