Nato a Alcamo (TP) nel 1976
2013/14
Disegno, pittura, fumetto, illustrazione, scultura, installazione
Web mail: fontanadalcamo@gmail.com
Il disegno, all’interno della storia e delle teorie dell’arte, ha una nobile storia; all’inizio e nel Rinascimento quasi di contrapposizione ideologica per poi, nei secoli successivi, apparentemente quasi ridursi a strumento preparatorio. Nel 900, e all’interno del Bauhaus, Paul Klee ritrova nel disegno, e nel piccolo formato, un elemento fondamentale della progettazione artistica (uso intenzionalmente la parola “progettazione” nel senso attribuitogli da Giulio Carlo Argan all’interno dell’esperienza artistica). A prima vista i piccoli disegni di Francesco Fontana sembrano ricordare quelli di Klee, dove l’architettura dell’idea si presenta attraverso forme incerte, in perenne disequilibrio e con una straordinaria dose di incertezza (o di inquietudine) che ne immortalano il fascino e la seduzione; e persino il valore conoscitivo, giacché un grande “colorista” come Josef Albers riteneva Klee un inarrivabile maestro. In virtù di questo apparente paradosso (è noto che gli artisti sanno molto più dei critici sull’arte), vi è molto da riflettere sul perché un artista contemporaneo affidi al disegno quasi l’intero luogo della propria esperienza. In soccorso, oltre all’ammirazione di Albers per i disegni di Klee, è venuto un libro di Jacques Derrida, Memorie di cieco, in cui il filosofo semplicemente svelava il segreto del disegno, della mano dell’artista che disegna. Nonostante Derrida non sia certo noto per la sua chiarezza essenziale, il segreto e il fascino dell’artista che disegna è questo: mentre disegna l’artista non vede ciò che la sua mano traccia. Con cordiali saluti a decenni di arte concettuale e post concettuale. (Giovanni Iovane, Archivio S.A.C.S. 2013/14)
RISO - Museo d'Arte moderna e contemporanea di Palermo
https://www.museoartecontemporanea.it/museo_Riso/s-a-c-s/