Nato a Petralia Sottana (PA) nel 1983
La poetica artistica di Gianfranco Maranto mira all’identificazione e al compendio di idea, forma e materia mediante la realizzazione di composizioni delicate, lievi e alla vista pregiate. I punti focali entro cui si muove la sua pratica creativa sono la sinossi delle forme come estensione della visione e l’interesse per le qualità dei materiali quale investigazione sui limiti espressivi del reale. La ricerca dell’artista è orientata superamento stesso della pittura che, mediante l’azione ripetuta del segno, volge alla tensione fra spazio e luce. I materiali utilizzati sono insoliti ed ordinari: oggetti di plastica, fogli metallizzati, pellicole, cartoncini paraffinati e vari altri articoli che Maranto modifica e dipinge come fossero piani pittorici. Da queste elaborazioni scaturisce un linguaggio asciutto, schematico e basilare esito, a sua volta, di procedimenti lunghi e meditati, interventi esigui, quasi impercettibili, eppure determinanti. L’integrazione delle forme, gli equilibri irregolari, le proposizioni spaziali, la scelta di formati ispidi, la deduzione delle tinte che confuta e svela al contempo i piani lucidi inferiori, attivano negli spettatori una visione ambigua e dinamica che riflette la cifra processuale di una pittura quale manifestazione d’interpretazione della realtà. (Fabiola Di Maggio, Dottorato di Ricerca in Scienze del Patrimonio Culturale, 2020)
RISO - Museo d'Arte moderna e contemporanea di Palermo
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