Protagonisti dei lavori di Marco Prestia sono personaggi grotteschi modellati in resina o materiali argillosi tramite i quali l’artista racconta “storie di ordinaria follia”, teatralizzando a suo modo temi sociali quali il disagio, la malattia, la violenza, l’emarginazione. Rappresentando ominidi divorati dagli insetti, Prestia intende dunque riportare l’attenzione sull’indifferenza nei confronti del prossimo, mentre nella recente serie dal titolo Bio-morfo, l’interesse dell’artista si sposta verso un mondo mutante, che induce a riflettere sull’attuale condizione e sul destino dell’uomo. Prestia cita tra le sue fonti di ispirazione il cinema, la televisione e autori molto diversi, quali Pennac, J.T. Leroy, Cipri e Maresco. Tutta la sua ricerca è caratterizzata da un’intensa carica di ambiguità, che attraversa composizioni visionarie ove reale e irreale si mescolano. (Alessandra Troncone, in "Archivio S.A.C.S. 2008 - Palermo", Regione Siciliana, Dipartimento BB.CC. e I.S., 2011)

Marco Prestìa

"Mutazione #2", 2008, tecnica mista, 35x35x40 cm