Frisch

Campo 928_B, 2020
Electrical components on wooden table
componenti elettrici su tavola di legno
160 x 161 cm
inv. 145/PBR

 

Shay FRISCH
Nato nel 1963 a Petach-Tikva (Israele)
Vive e lavora a Roma

Industrial Designer di formazione, Shay Frisch studia alla Bezalel Academy of Arts and Design di Gerusalemme. In Italia frequenta prima lo IED di Milano, per poi conseguire un Master alla Domus Academy nel 1990, sotto la guida di Andrea Branzi. Nel 1993 si stabilisce a Roma dove apre uno studio di progettazione.
Nel 1995 su invito di Plinio De Martiis della Galleria “La Tartaruga” di Roma, prende parte alla sua prima collettiva, esponendo oggetti d’uso quotidiano, insieme a sue proprie invenzioni, in cui tecnologia, ritualità, gestualità e antica memoria si incontrano ai confini di una nuova meta-progettualità.
Alla fine degli anni Novanta risalgono le prime ricerche sull’energia e sui campi elettrici che, nell’arco di un decennio, troveranno piena espressione artistica, confluendo in una cifra stilistica assolutamente iconica e personale.
Nei suoi campi Shay Frisch progetta, modella e manipola l’energia attraverso connessioni sequenziali di adattatori elettrici di uso comune, sempre bianchi o neri, serialmente modulati per dare vita a forme geometriche primarie e ancestrali, portatrici di uno spazio elettromagnetico, fisicamente palesato dalla luce che segna e percorre la materia plastica.
Le sue opere presentano tutte lo stesso titolo campo, seguito dal numero dei componenti elettrici utilizzati e dalle lettere N|B in riferimento al colore: bianco o nero.
Artista dalla “paradigmatica essenzialità”, si distingue per opere site specific di grande formato che, come sottolineato da Achille Bonito Oliva, confermano “la linea di ricerca primaria condotta dalla Minimal Art, con un’analisi degli elementi fondanti pittura e scultura: luce e spazio”.
L’opera Campo 928_B è stata acquisita attraverso il progetto vincitore del PAC – Piano per l’Arte Contemporanea 2020, finanziato dal Ministero della Cultura per incrementare le collezioni pubbliche di arte contemporanea.
Una sua versione era stata realizzata, per la prima volta, in occasione della mostra “ Christian Boltanski. Shay Frisch”, organizzata nel 2020 al Museo Riso in dialogo con le installazioni di Boltanski.
Una croce bianca costruita attraverso componenti elettriche di colore bianco, esattamente 928, da cui prende titolo l’opera, che generano un campo magnetico.
E se la luce ora fioca, ora intensa o tremula, è per Boltanski la lucerna di antica tradizione, la luce è per Shay Frisch la forma pura dell’energia. Sono in rapporto non solamente gli elementi luminosi in sé e per sé, ma anche quell’energia che è implicita nel vissuto di cui parla Boltanski, e che diviene forma tangibile nei lavori di Shay Frisch. Energia derivante da una connessione che è materiale ma è anche umana. La forma è stabilita dall’artista, così come il colore. Forma, in senso platonico come idea, generatrice di altre idee e altre forme, archetipali e ancestrali, come la croce bianca, con la sua luce rossa al centro, a sottolineare ed evidenziare l’immagine contingente di quell’energia pura. L’opera è in dialogo, anche con un’altra croce catalizzante le energie della terra, quella che emerge dal cerchio di pietre Circle of life, realizzato nel 2008 da Richard Long, presente nello spazio esterno del Museo.

Shay Frisch ha preso parte ad importanti mostra collettive presso sedi museali ed istituzioni culturali in Italia e all’estero, ha partecipato a tre edizioni della Bienal de Curitiba al MON Museu Oscar Niemeyer (2019, 2017, 2015), alla Biennale di Venezia (2017, 2022), alla Bienal del Fin del Mundo a Valparaíso in Cile (2015), al Mar del Plata in Argentina (2014), al Festival dei Due Mondi di Spoleto (2012). Sue mostre personali sono state ospitate presso il Museo di Arte Contemporanea Herzliya di Israele (2011), la Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma (2013), il Museo de Arte Contemporàneo Santiago del Cile (2016), il MAC-Museo de Arte Contemporàneo Lima del Perù (2017), la Fondazione San Fedele di Milano (2017) e il MACRO di Roma (2019).
Nel 2018 esporrà per la prima volta a Palermo con una grande mostra personale curata da Achille Bonito Oliva, presso lo ZAC – Zisa Arti Contemporanee, in questa occasione presenta campo 123481_B/N, istallazione site specific ispirata alle geometrie architettoniche del Castello della Zisa.
Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private: Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma; Museo Certosa di S. Lorenzo in Padula, Padula; Museo di Arte Contemporanea – Palazzo Collicola, Spoleto; Collezione Chanel, Istanbul; Fugaz, Callao (Perù);
Museo d’Arte Contemporanea Bilotti, Castello di Rende (Calabria); Museo d’Arte Contemporanea Ludovico Corrao, Gibellina.

Rosaria Raffaele Addamo
Iolanda Di Natale