Bazan
Alessandro Bazan, nato nel 1966 a Palermo, dove vive e lavora.
Artista energico e comunicativo, Bazan inizia ben presto ad esporre nel capoluogo siciliano: è il 1989 quando, da un paio d’anni terminato il percorso di studi all’Accademia di Belle Arti di Urbino, ottiene un primo spazio espositivo presso la “Galleria La Robinia”. Negli anni successivi presenta i propri lavori in Italia e all’estero, disponendo esposizioni personali o prendendo parte a collettive in spazi pubblici e privati: si ricordino nel 1992 la partecipazione a “Découverte ‘92” al Grand Palais di Parigi, nel ’99 la partecipazione alla XIII Quadriennale d’Arte al Palazzo delle Esposizioni, Roma e quella a “Italian Factory”, evento a latere della Biennale di Venezia nel 2003, in seguito approdato a Strasburgo e Torino. La pittura di Bazan, corsiva e dai colori accesi, mediterranei in senso mai scadente nel folklore ma che si rende cifra d’appartenenza e riconoscibilità, propone scenari contemporanei, caotici tanto nel dipanarsi delle vie e degli spazi cittadini, negli interni domestici quanto ancora nelle aperture naturali, forti di un segno altamente espressivo e ben visibile, al contempo, nelle mosse pennellate adottate per rendere figure umane mai statiche, coinvolte in ritmi ed improvvisazioni degni del migliore jazz, prediletto dall’artista. Così come quell’articolato eppur schietto linguaggio musicale, l’idea di Bazan trova visualizzazione passando direttamente dalla testa alla tela, come sottolineato già diversi anni fa: emblematica, in tal senso, la serie di Jazz Paintings proposta nel 2005 a Perugia, Palazzo Della Penna, con una presentazione di Luca Beatrice.
Il lavoro di Bazan coglie, inoltre, indubbie suggestioni dal fumetto, guardando allo spirito pungente delle creazioni di Andrea Pazienza: similmente a quest’ultimo, Bazan vive il suo tempo e trae ispirazione dal quotidiano, come avvalorato – ancora una volta e di recente – dall’ampia personale dal titolo “Moderna”, tenutasi alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo tra il marzo e l’aprile 2012.
L’opera qui presente richiama inevitabilmente – nel titolo Cacciata (2005) e nella composizione – suggestioni bibliche e di arte antica: tutto è però riveduto e riscritto attraverso presenze ed apparenze assolutamente contemporanee, richiamando da vicino gli Antinaturali dipinti pochi mesi prima.
Teresa Cicciarella