Beecroft
VB62.73.DG.VB, 2008
Digital c-print
Stampa digitale cromogenica
76,2 x 114,3 cm, ed.6/6
inv. 144/PBR
Vanessa BEECROFT
Nata nel 1969 a Genova
Vive e lavora a Los Angeles
Con i suoi “tableaux vivants” Vanessa Beecroft rinnova la visone del corpo nell’estetica contemporanea creando un nuovo “canone” nel mondo dell’arte. Nel 1993 si diploma in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera e debutta nel mondo dell’arte con la performance Film VB01 presso la galleria milanese Inga-Pin. Da allora, la produzione della Beecroft sarà caratterizzata dal titolo composto dalle sue iniziali e dalla numerazione progressiva delle opere. Le sue performance, da cui scaturiscono le opere video e fotografiche, sono incentrate sulla relazione tra modelle, spazio e spettatore. Il tema del corpo femminile è alla base di una pratica poetica che ha forti radici autobiografiche e racconta i punti salienti di questioni sociali legate all’identità, al rapporto conflittuale con il cibo, ai tabù della nudità.
L’artista collabora con marchi della moda, e dal 2009 lavora con il musicista Kanye West mantenendo un rapporto costante con i capolavori dell’arte del passato.
Nel 2008 presenta a Palermo, nella chiesa di Santa Maria dello Spasimo, la performance VB62, in cui per la prima volta la nudità delle modelle entra in relazione con le sculture. Ritorna nel capoluogo siciliano nel 2022, dopo quattordici anni, mettendo in scena la nuova performance VB94, questa volta nello spazio di Galleria Abatellis.
Per il suo stretto legame con il territorio è stata acquisita l’opera fotografica VB62, del 2008, grazie al progetto “Percorsi di memoria” vincitore del PAC – Piano per l’Arte Contemporanea 2020, finanziato dal Ministero della Cultura per incrementare le collezioni pubbliche di arte contemporanea.
La fotografia immortala la performance che ha avuto luogo allo Spasimo di Palermo, luogo simbolo della primavera della città, omaggio “vivente” agli stucchi e ai sarcofagi di Giacomo Serpotta. Cristallizza un momento e un luogo, la sessantaduesima performance dell’artista, realizzata nell’ambito di un progetto di Valentina Bruschi.
Lo spettatore si è trovato di fronte ad una composizione tridimensionale in divenire, immerso dentro un’azione, che la fotografia immortala, come traccia e reperto di un momento vissuto, di un’altra esperienza artistica legata al corpo, tra passato e presente.
VB62, con le sue performers mescolate tra i calchi in gesso, come in un grande affresco barocco, è un omaggio alla tradizione scultorea siciliana di quell’epoca così sorprendentemente “contemporanea” nella mescolanza delle tecniche e dei linguaggi, nella drammatizzazione del vissuto, nella compenetrazione di tempo e spazio.
La sua ricerca scultorea ha avuto inizio proprio in Sicilia con VB62, con la produzione di opere plastiche a metà tra calco dal vivo e scultura.
Conservare la memoria di quella performance è molto importante per il Museo e per la città di Palermo, anche in relazione alla lunga gestazione del progetto, durata tre anni, che ha portato l’artista a tornare e a soggiornare più volte nell’isola.
L’opera era già stata esposta nella mostra del 2009 “Passaggi in Sicilia. La collezione di Riso e oltre”, curata da Valentina Bruschi e Paolo Falcone, con la quale viene presentata per la prima volta al pubblico la collezione permanente del Museo e indicate delle possibili linee di ampliamento della stessa.
Le sue opere sono state esposte in occasione delle più prestigiose manifestazioni di arte contemporanea e nei principali musei internazionali tra cui il Guggenheim di Venezia e di New York, il Castello di Rivoli, la Neue Nationalgalerie di Berlino, la National Gallery di Londra, il MAXXI di Roma, la Biennale di Venezia, la Whitney Biennial di New York, la Bienal di San Paolo e Art Basel.
Rosaria Raffaele Addamo
Tatiana Giannilivigni