Claire Fontaine

L’installazione A Brighter Tomorrow, 2024 di Claire Fontaine, composto da Fulvia Carnevale e James Thornhill, entra nella collezione del Museo Riso, nell’ambito della mostra, Tra cielo e terra dell’artista collettiva, commissionata da Riso con il progetto “Rosalia viva. Visioni del presente” per i quattrocento anni dal ritrovamento delle reliquie della Santa Patrona di Palermo. Il titolo della mostra si è ispirato al saggio di Sara Cabibbo, Santa Rosalia tra terra e cielo (Sellerio 2004), e l’opera associa il culto della vergine taumaturga, portatrice di salute e di luce dopo la peste, con due immagini a noi familiari: l’emoji del sole (A Brighter Tomorrow, 2024) – concepito per questa occasione – e quello del fuoco (On Fire, 2023, in prestito).

La materializzazione nello spazio fisico di due immagini “ready-made”, di cui si fa un uso digitale e relazionale, è descritta dall’artista come la creazione di un anti-nft, lo spostamento di un oggetto virtuale al di fuori di uno spazio interattivo. Claire Fontaine vuole coinvolgere lo spettatore in un dialogo visivo immediato e universale, invitando a stabilire un nuovo rapporto col tema di Santa Rosalia, il cui nome e immagine sono saldamente legati alla città di Palermo. Linguaggio simbolico e universale, in grado di trasmettere emozioni senza la necessità delle parole, un esperanto fatto di ideogrammi che uniscono il popolo palermitano nel culto della “Santuzza”. Questa scelta artistica riflette l’intenzione di creare un ponte tra tradizione e modernità, confrontandosi con nuovi segni visivi per offrire al pubblico un’esperienza che fa riflettere sulla comunicazione delle emozioni e dei sentimenti legati al culto dei santi: la speranza, la passione e il bisogno di proiettarsi in un futuro radioso.

L’opera, inedita, è stata appositamente ideata da Claire Fontaine per il Museo Riso. Gli emoji tridimensionali, come grandi installazioni che emanano luce, sono pensati da Claire Fontaine per rileggere in chiave contemporanea il culto di Santa Rosalia. Il sole rappresenta la guarigione, il futuro, la serenità per la quale pregano i credenti in tutte le culture. L’idea di trasformazione e di rigenerazione è interpretata dall’artista nell’ottica di una spiritualità multiculturale.
Il sole come emblema di guarigione, sapienza e miracolo viene interpretato nell’era del digitale attraverso un linguaggio visivo immediatamente riconoscibile e universalmente comprensibile.
A Brighter Tomorrow è la seconda opera di Claire Fontaine acquisita in Sicilia da una collezione pubblica, dopo le tre versioni del lavoro Stranieri Ovunque (in italiano, arabo e persiano) quest’anno entrate a far parte della collezione permanente del Museo Civico di Castelbuono.

Claire Fontaine si definisce un’artista collettiva fondata da James Thornhill e Fulvia Carnevale nel 2004 a Parigi. Il suo nome è uno pseudonimo che suona come il nome proprio di una donna francese, ispirato all’orinatoio di Duchamp (Fontaine) e a una nota marca di cancelleria francese (Clairefontaine). Lo pseudonimo crea deliberatamente l’equivoco, non associando le loro biografie alle opere, trasformando il lavoro in uno spazio di libertà. L’uso della citazione è legato alla stessa intenzione: non focalizzarsi sul genio individuale e l’eccellenza dei singoli ma ricercare l’attivazione delle forze e delle forme presenti nella storia dell’arte, sottolineandone il contenuto politico. Claire Fontaine utilizza vari medium – dal video alla scultura, il neon soprattutto – e rifiuta l’obbligo della riconoscibilità formale nel suo lavoro, che invece considera come una ricerca sperimentale in progress, un’esplorazione continua.

Claire Fontaine ha esposto in tutto il mondo e le sue opere si trovano nelle collezioni dei maggiori musei e istituzioni culturali internazionali. Dal 2017 vive e lavora a Palermo.